Opportunismo e manipolazione psicologica sui luoghi di lavoro

L’ opportunismo e la manipolazione psicologica caratterizzano molti ambienti di lavoro. Una persona che sul luogo di lavoro si dimostra disponibile e leale può ottenere molti vantaggi in termini di carriera e stima degli altri. Non dimentichiamo che le aziende sono interessate ad assumere e mandare avanti le persone che riescono bene a lavorare in gruppo.

Per i motivi sopra citati, molte persone pur non essendo portate a lavorare bene in team, o pur essendo intimamente indifferenti al benessere altrui, cercano di dissimulare una “naturale predisposizione a lavorare con gli altri”, nascondendo di fatto la propria vera natura egoistica.

E così, il manipolatore si pone sempre con benevolenza ed è sempre disponibile ad aiutare i colleghi, soprattutto quelli in difficoltà. Sono sempre ben disposti a sostituire qualcuno in caso di necessità, ecc..

Si tratta ovviamente di una gentilezza strumentale che serve unicamente al manipolatore a conquistare la fiducia sul proprio posto di lavoro o a imbonirsi il capo.

Manipolatore

La “falsa” cittadinanza organizzativa come opportunismo e manipolazione psicologica sui luoghi di lavoro

In una recente ricerca, la giovane psicologa sociale Shelby Curtis dell’Università del Nevada ha definito questi comportamenti come “Falsa Cittadinanza Organizzativa”. Per capire la portata del ragionamento della ricercatrice statunitense bisogna rifarsi a quella che Dennis Organ ha definito “citizenship behaviors”, ovvero cittadinanza organizzativa che descrive comportamenti di attaccamento alla propria azienda attraverso l’impegno volontario di una persona al di fuori dei propri compiti.

Quindi, una persona manipolatrice e opportunista potrebbe la lavorare mezz’ora in più rispetto al proprio orario, arrivare in anticipo gratuitamente, fare le fotocopie per un collega, organizzare una colletta per raccogliere fondi da devolvere al vicino ospedale pediatrico, non perché sia veramente generoso e altruista, ma perché è al corrente che tutto ciò migliorerà la sua immagine.

Il manipolatore gestisce le impressioni degli altri

La persona manipolatrice è capace di operare una “gestione anticipata delle impressioni”, riesce cioè a capire quale impatto positivo potrebbe avere sugli altri ogni singola azione, al solo scopo di ottenerne gratificazione sociale e vantaggi. La reputazione del manipolatore, sul posto di lavoro, è quasi sempre al top, perché egli riesce a interpretare i desideri del gruppo e ad assumere finzioni e dissimulazioni corrispondenti alle aspettative.

Un altro psicologo statunitense, D. W. Curtis, ha attribuito questa capacità di gestione anticipata delle impressioni come strategie machiavelliche di autopresentazione opportunistiche, strategie da intendere come mezzi subdoli giustificati machiavellicamente dai fini perseguiti.

Opportunismo e manipolazione psicologica

Come smascherare un manipolatore

I comportamenti manipolatori non sono facilmente smascherabili a causa della estrema abilità camaleontica e dissimulatrice di chi li mette in atto. L’unica cosa che ci è dato di fare e chiederci quali vantaggi possono essere raggiunti da un presunto manipolatore nella messa in campo di comportamenti apparentemente altruistici.
Una seconda strada è cercare di smascherare il soggetto puntando sull’emotività, studiando e osservando le reazioni spontanee di fronte a uno stimolo di tipo emotivo (domanda, situazione, ecc.)

Riferimenti

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