Giulia Cecchettin uccisa da una maschilità egemone

Giulia Cecchettin uccisa da una maschilità egemone. Il tragico caso di Giulia Cecchettin, una studentessa di 22 anni assassinata presumibilmente dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, ha scosso l’Italia. Questo episodio di femminicidio mette in luce non solo la violenza di genere, ma anche le dinamiche psicologiche e sociologiche sottostanti.

Psicologia del presunto assassino

Il comportamento di Turetta, descritto come un fuggitivo dopo l’omicidio, suggerisce un mix di disperazione e panico. Tuttavia, la violenza premeditata – come evidenziato dall’aggressione registrata su video – indica una profonda problematica psicologica. La sua incapacità di accettare la fine della relazione con Giulia e la conseguente violenza riflettono una mentalità in cui il controllo e la proprietà sulla partner sono centrali. Questo può essere collegato al concetto di “mascolinità egemone” di R. W. Connell, dove gli stereotipi di genere promuovono la dominanza maschile e la sottomissione femminile.

Giulia Cecchettin uccisa da una maschilità egemone

Psicologia della vittima

Giulia Cecchettin, descritta come una studentessa brillante e indipendente, aveva terminato la relazione con Turetta ma continuava a frequentarlo per motivi di studio. Questo dettaglio potrebbe suggerire una sottovalutazione del pericolo o un senso di sicurezza mal riposto in una persona che conosceva bene. Spesso, in situazioni di abuso o violenza, le vittime possono avere difficoltà a riconoscere i segnali di pericolo, soprattutto quando il perpetratore è una persona familiare.

Mascolinità egemone e femminicidio

Il caso di Giulia mette in evidenza la problematica della mascolinità egemone. In questa struttura, il potere e il controllo maschili sono visti come normativi e spesso legittimati da stereotipi sociali. Questa dinamica può portare ad azioni estreme come il femminicidio, dove la violenza è usata come strumento di controllo e dominio. Il numero crescente di femminicidi in Italia, con 102 donne uccise solo nell’anno in corso, molte delle quali da partner o ex partner, sottolinea la gravità e l’urgenza di affrontare queste dinamiche culturali e sociali.

Giulia Cecchettin uccisa da una maschilità egemone – un promemoria

Il femminicidio di Giulia Cecchettin è un triste promemoria della persistente realtà della violenza di genere e della necessità di un cambiamento culturale profondo. Affrontare la mascolinità egemone e promuovere relazioni più sane ed egualitarie tra i generi è essenziale per prevenire tragedie future.