Genio e devianza: il caso di Grigorij Perelman alla luce della teoria di Merton

Genio e devianza: il caso di Grigorij Perelman alla luce della teoria di Merton. La teoria della devianza di Robert Merton offre una lente attraverso cui esaminare casi di comportamento non conforme ai canoni della società. Merton introduce il concetto di anomia, una condizione in cui c’è un divario tra le mete culturali e i mezzi legittimi disponibili per raggiungerle. La sua teoria identifica diverse tipologie di adattamento individuale a questo divario, tra cui conformità, innovazione, ritualismo, ritirata e ribellione.

Genio e devianza: il caso di Grigorij Perelman alla luce della teoria di Merton

Prendendo in esame la storia di Grigorij Jakovlevič Perelman, possiamo applicare la teoria della devianza di Merton per interpretare sociologicamente il suo comportamento. Perelman, un matematico eccezionale che ha risolto la congettura di Poincaré, si è discostato dalle aspettative sociali rifiutando un premio monetario significativo per il suo lavoro. Questo atto può essere visto come una forma di “ritirata” o “ribellione” secondo Merton: “ritirata” perché Perelman si è estraniato dalla comunità accademica e vive una vita da recluso, e “ribellione” poiché rifiuta sia gli obiettivi culturali sia i mezzi istituzionalizzati, sostituendoli con i propri.

La storia di Perelman incarna l’idea che i grandi successi scientifici a volte richiedono un certo grado di isolamento sociale. Malgrado abbia raggiunto un traguardo che la società valuta altamente, il suo distacco dai convenzionali segni di successo e il suo rifiuto di interagire con la comunità scientifica lo posizionano in una forma di devianza. Perelman sfida la norma che associa il successo professionale alla ricchezza e al riconoscimento pubblico, dimostrando che per alcuni, la soddisfazione personale e l’integrità intellettuale trascendono i premi materiali e la fama.

La vicenda di Perelman illustra come la devianza, nel contesto della teoria di Merton, non sia necessariamente un’azione negativa, ma possa essere una scelta consapevole che riflette valori e principi personali profondi, anche se in disaccordo con quelli della società più ampia.

A San Pietroburgo, molti giovani hanno adottato la sua immagine e messaggio, indossando magliette con il suo volto e la scritta “Non tutto si può comprare”, enfatizzando l’idea che il valore del sapere e dell’integrità personale trascenda il materiale. Questo fenomeno fissa la devianza di Perelman come qualcosa di costruttivo: un rifiuto deliberato dei premi materiali e della fama in favore di principi personali più profondi.

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