Chi è Bertrand Russell

Chi è Bertrand Russell. La vita di Russell fu lunga e molto densa di avvenimenti: si sposò quattro volte, ed oltre ad essere un filosofo estremamente influente negli ambienti accademici (è stato uno dei massimi esponenti della filosofia analitica), fu un personaggio pubblico di larga fama e si occupò a lungo di politica, compiendo anche scelte coraggiose e anticonformiste.

Bertrand Russell

Di famiglia nobile, ricevette un’educazione privata. Nel 1895 entrò al Trinity College di Cambridge dove studiò matematica e filosofia. Nei primi dieci anni del ‘900 Russell, che era rimasto a Cambridge come insegnante, lavorò a lungo sul problema dei fondamenti della matematica, tentando sulla via tracciata da Gottlob Frege una riduzione dell’aritmetica alla logica.

Già nel 1902 comunicò al pensatore tedesco la conclusione cui era giunto: il sistema logico con il quale Frege pretendeva di ricostruire l’aritmetica era incoerente.

Il lavoro di Bertrand Russell

Il lavoro di Bertrand Russell sulla matematica ebbe come esito i monumentali Principia Mathematica scritti nel 1903 con Alfred North Whitehead (1861-1947), uno dei capolavori della logica di ogni tempo e la pietra miliare dei lavori sui linguaggi formali.

La matematica e la logica sono identiche

La tesi fondamentale dell’opera, che la matematica e la logica siano identiche, è una tesi che io non ebbi finora ragione di modificare. Essa fu dapprima impopolare, a causa della tradizione che associava la logica con la filosofia e con Aristotele, per modo che i matematici sentivano la logica estranea ai loro interessi, e coloro che si consideravano dei logici accettavano malvolentieri di essere costretti ad impadronirsi di una tecnica matematica nuova e piuttosto difficile. Ma tali sentimenti non avrebbero avuto alcuna influenza durevole, se non avessero trovato sostegno in più serie ragioni di dubbio. Queste ragioni sono, parlando in generale, di due specie opposte: le prime si connettono all’esistenza di certe difficoltà insolute nella logica matematica, le quali fanno apparire tale logica meno sicura di quanto si ritiene che sia la matematica; le seconde derivano dal fatto che, se si accettasse la fondazione logica della matematica, ciò giustificherebbe o tenderebbe a giustificare molte ricerche, come quelle di Giorgio Cantor, che da vari matematici sono considerate con sospetto a causa dei paradossi insoluti che tali ricerche hanno in comune con la logica. […]

Estratto da I principi della matematica, in Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano 1978.

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