I metodi qualitativi in sociologia

I metodi qualitativi in sociologia sono basati sull’ osservazione, su questionari o interviste a domanda aperta o  sull’ analisi di documenti. In genere i risultati di una ricerca qualitativa non possono essere confrontati con quelli di altre ricerche in quanto non vengono espressi attraverso dati numerici o quantitativi.

Malinowski e la sua osservazione partecipante in Melanesia Credit: Wellcome Library, London. Wellcome Images

L’osservazione in sociologia

L’osservazione è il metodo più usato nelle ricerche qualitative. Si concretizza attraverso l’osservazione diretta del fenomeno da studiare.

A seconda del metodo osservativo adottato dal ricercatore, l’osservazione può essere:

  • Osservazione diretta e palese, cioè un tipo di osservazione dichiarata che può condizionare il comportamento dei soggetti studiati. Le persone sentendosi osservate dal ricercatore spesso sono portate ad adottare un comportamento normativo, ovvero un comportamento dettato dalle “norme” della cultura d’appartenenza del sociologo che sta effettuando l’osservazione.
  • Osservazione dissimulata, quando il ricercatore osserva di nascosto o non rivela la propria identità di studioso. Si ricorre a questo tipo di osservazione quando non si vuole “inquinare” i comportamenti osservati con la presenza condizionante del ricercatore. L’etnologo De Martino nel 1959 si servì dell’osservazione dissimulata insieme alla sua équipe, formata da uno psichiatra, uno psicologo, un musicologo e un sociologo , per osservare 21 persone «malate» di tarantismo (1). Erving Goffman nel 1960 soggiornò diversi mesi in un ospedale psichiatrico fingendo di far parte dello staff tecnico (2) e dedicandosi in modo  proficuo alla osservazione di nascosto.
  • L’osservazione partecipante viene utilizzata da quei ricercatori che decidono di entrare a far parte del gruppo studiato. Lo scopo dell’osservazione “partecipata” è quello di annullare lo scarto, anche culturale, che divide l’osservatore dal soggetto osservato. Tale tipo di osservazione è stata utilizzata nella ricerca antropologica. Memorabili, anche in senso metodologico, restano le osservazioni partecipanti dei popoli melanesiani di Bronisław Malinowski, ripercorribili leggendo la sua opera Argonauti del Pacifico occidentale. Riti magici e vita quotidiana nella società primitiva (1922).

L’intervista

L’intervista è un colloquio tra un intervistatore, che pone una serie di domande secondo una scaletta più o meno strutturata, a uno o più soggetti intervistati scelti attraverso specifiche procedure di campionamento. Lo scopo dell’intervista in genere è quello di scoprire maggiori dettagli su comportamenti che il ricercatore ha già avuto modo di osservare ma che necessitano di essere compresi maggiormente.

L’intervista, a differenza del questionario, presenta una certa flessibilità e può cambiare il suo corso a seconda delle informazioni rivelate dallo stesso intervistato. Questo comporta un elevato grado di accuratezza ma la minore comparabilità dei dati rilevati.

L’intervista può essere condotta di persona, faccia a faccia, per telefono oppure attraverso lettera e e-mail. La scelta delle modalità dipende dal tipo e grado di complessità della stessa intervista.

Tipi di intervista

A seconda dell’accuratezza e livello di specificità delle domande, le intervista possono essere:

  • interviste non strutturate, attraverso un colloquio libero, non direttivo, attraverso il quale il ricercatore pone domande generali, ad esempio “Che cosa pensa dello Ius soli per bambini nati in italia da genitori stranieri?”
  • interviste strutturate di tipo direttivo, attraverso questionari strutturati in cui l’intervistatore segue un ordine standardizzato, con domande precise anche di tipo chiuso.
  • Quando la situazione lo richiede, il ricercatore può decidere di variare la sequenza delle domande da porre. In questo caso si ha l’intervista semi-strutturata.

Altri metodi qualitativi in sociologia: fonti documentali, personali e storiche

Quando la ricerca sociologica ha come obiettivo la ricostruzione di fenomeni avvenuti nel passato, il sociologo svolge indagini su fonti storiche, come documenti, atti parlamentari, archivi, ecc.

A volte l’indagine sociologiche ricorre a fonti personali prodotte dagli stessi soggetti studiati. Un caso emblematico di questa tipologia di ricerca ci è dato da un’opera ormai classica della sociologia qualitativa, ovvero “Il contadino polacco in Europa e in America” in cui gli autori Thomas e Znaniecki analizzano centinaia di lettere che i contadini polacchi emigrati in America spedivano o ricevevano dalle famiglie rimaste in Polonia.

In altre ricerche si possono desumere importanti informazioni dall’analisi di materiale audiovisivo, registrazioni audio o di vecchie trasmissioni televisive. In questo caso si tratta di analisi dei contenuti.

NOTE

  1. Ernesto De Martino, La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud, Il Saggiatore, Milano, 1961
  2. Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza, traduzione di Franca Ongaro Basaglia, collana «Biblioteca», Einaudi, 2003