La famiglia in Antropologia culturale. La famiglia in ogni cultura è l’istituzione fondamentale che garantisce la riproduzione biologica e la perpetuazione culturale della società e assolve al soddisfacimento del bisogno di affettività e di sessualità.
La famiglia è un’istituzione universale ma assume forme diverse a seconda del tipo di società e di cultura. La famiglia che ci viene in mente (madre, padre, figli) è in realtà tipica del mondo occidentale, mentre in altre culture la famiglia è diversa persino nella sua composizione interna.
Malinowski, per esempio, ha mostrato nelle sue ricerche etnografiche che nelle isole Trobriand è lo zio materno a svolgere il ruolo che siamo soliti attribuire al padre. Il padre naturale è un buon amico ed è, o può essere, a sua volta zio materno, quindi guida autorevole di altri bambini, figli della sorella.
A causa della molteplicità di tipi di famiglia esistenti è difficile stabilire in modo univoco che cosa è la famiglia. Proprio per la sua estrema variabilità da società a società, la famiglia si rivela un fenomeno non solo naturale, ma culturale.
Per distinguere i vari tipi di famiglia, gli antropologi usano due criteri: la discendenza (il modo con cui un individuo identifica la propria parentela) e la residenza (dove va a vivere la nuova famiglia). Esaminando le diverse modalità di famiglia, gli studiosi hanno individuato queste tipologie:
- famiglia elementare;
- famiglia nucleare o monogamica;
- famiglia plurima o indivisa o estesa;
- famiglia poligamica.
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