Il pensiero divergente e la creatività

Il pensiero divergente e la creatività non sono affatto, come si potrebbe pensare, dei doni di natura ovvero non sono innati. Erroneamente infatti si tende a considerare gli artisti, gli scrittori e i musicisti come persone speciali dotate fin dalla nascita di particolari doti.

La psicologia cognitiva, attraverso le sue ricerche, ha dimostrato che non esistono due tipologie di persone, quelle dotate di creatività e quelle che ne sono completamente prive. Tuttaltro, la creatività è un tipo facoltà di cui tutti sono dotati fin dalla nascita e se opportunamente stimolata e coltivata porta a risultati positivi, cioè allo sviluppo dell’intelligenza creativa.

Pensiero convergente e divergente
Mozart, Einstein, Leonardo: pensiero convergente o divergente?

Pensiero divergente e pensiero convergente

Negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, lo psicologo statunitense Joy Paul Guilford pubblicò importanti studi sull’intelligenza e la creatività coniando due espressioni: pensiero convergente e pensiero divergente.

Nella teoria di Guilford, il pensiero convergente indica la capacità di formulare concetti e categorie unificandole con le esperienze e il ragionamento logico; si tratta del ragionamento logico, lineare, cioè di quel tipo di intelligenza che risolve un problema trovando un’unica soluzione. Il pensiero divergente indica la capacità di formulare ipotesi, è il pensiero originale e creativo in genere; richiede fluidità, flessibilità ed è capace di ridefinire i termini del problema, trovando più soluzioni allo stesso problema. Un esempio di pensiero divergente, riportato da un buon manuale di psicologia, è pensare di “usare un mattone come fermacarte, mentre immaginarlo come un elemento per costruire una casa è un esempio di pensiero convergente” (1).

Il modello di Guilford

Il modello di intelligenza delineato da Guilford è modello complesso articolato su ben 120 tipologie di intelligenza date dall’intreccio tra i fattori elencati, che si possono visualizzare in un cubo dove operazioni, contenuti e prodotti sono distribuiti lungo larghezza, altezza e profondità. Dedicheremo a questo argomento un articolo a parte.

Il pensiero divergente e la creatività

Gli psicologi utilizzano la parola stile per descrivere come le persone impiegano i vari tipi di intelligenza. Ciò mette in evidenza il carattere squisitamente individuale di ogni intelligenza.

Lo stile convergente esprime ordine nell’esecuzione di un compito, ma anche una certa predisposizione a essere ripetitivi ed è generalmente più
prevedibile dello stile divergente. Quest’ultimo è in genere più creativo, ma anche più propenso al disordine. La creatività del resto è sempre stata associata ad artisti geniali ma sbadati, “genio e sregolatezza”, appunto.

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Note

(1) cfr. Luigi D’Isa Franca Foschini Francesco D’Isa, La persona e il mondo sociale, Hoepli, 2014, p, 146