Percezione visiva e schemi gestaltici

Percezione visiva e schemi gestaltici. Gli studi sulla percezione hanno radici storiche che risalgono all’antichità, ma la nascita formale della psicologia della percezione come campo di studio scientifico si colloca tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. La psicologia della Gestalt, in particolare, ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo campo.

La psicologia della Gestalt è nata in Germania nei primi anni del 1900 come reazione alle teorie dominanti dell’epoca, che tendevano a spiegare la percezione attraverso un’analisi riduzionista dei suoi elementi costitutivi. I fondatori della Gestalt ritenevano, invece, che la percezione fosse qualcosa di più della somma delle sue parti e che fosse importante comprendere come l’organizzazione dei processi mentali contribuisca alla percezione complessiva.

Gli autori più noti e influenti della psicologia della Gestalt includono:

  1. Max Wertheimer: È considerato il fondatore della psicologia della Gestalt. Wertheimer è particolarmente noto per i suoi studi sul movimento apparente, che hanno portato alla formulazione del fenomeno noto come “effetto phi”, un aspetto fondamentale per comprendere la percezione del movimento.
  2. Wolfgang Köhler: È famoso per i suoi esperimenti con scimmie, che hanno dimostrato l’apprendimento per “intuizione” o “insight”. Köhler ha svolto un ruolo cruciale nel definire i principi della Gestalt e nel sostenere che questi principi sono universali e applicabili a vari tipi di percezione e pensiero.
  3. Kurt Koffka: Ha introdotto la teoria della Gestalt negli Stati Uniti e ha contribuito a diffonderne i principi attraverso il suo lavoro e la sua scrittura. Koffka ha enfatizzato l’importanza del contesto e dell’ambiente nella percezione.

Questi psicologi hanno contribuito a sviluppare e diffondere i principi della Gestalt, che hanno avuto un impatto significativo non solo sulla psicologia della percezione, ma anche su vari altri campi, tra cui il design, l’arte, l’ergonomia e l’istruzione.

Percezione visiva e schemi gestaltici

Quando parliamo di “percezione visiva e schemi gestaltici” ci riferiamo allo studio di come percepiamo gli stimoli visivi e ai principi della psicologia della Gestalt che si applicano alla percezione visiva. La psicologia della Gestalt, un approccio per comprendere la mente e il comportamento umani, sostiene che il nostro cervello è strutturato per organizzare le informazioni sensoriali in insiemi significativi, “forme” o “gestalt”. Per quanto riguarda la percezione visiva, ciò implica capire come percepiamo modelli, forme e figure.

I principi chiave della percezione gestaltica includono:

  1. Figura-Sfondo: Questo principio suggerisce che tendiamo a separare le immagini in una figura (l’oggetto focalizzato) e lo sfondo.
  2. Similarità: Gli oggetti che sembrano simili vengono spesso percepiti come appartenenti allo stesso gruppo.
  3. Prossimità: Oggetti che sono fisicamente vicini tra loro sono percepiti come parte dello stesso gruppo.
  4. Chiusura: Tendiamo a percepire gli oggetti incompleti come completi. Il nostro cervello “chiude” le forme e i contorni.
  5. Continuità: Preferiamo percepire linee fluide e curve piuttosto che angoli e interruzioni.
  6. Destino comune: Oggetti che si muovono nella stessa direzione sono visti come parte di un singolo gruppo.

Questi principi aiutano a spiegare come interpretiamo le scene visive complesse nella nostra vita quotidiana, contribuendo a formare la nostra percezione della realtà visiva.

Vediamo ora nel dettaglio i principi gestaltici della percezione accennati in precedenza.

Il principio figura-sfondo

Il principio della figura-sfondo è uno dei concetti fondamentali della psicologia della Gestalt e si riferisce al modo in cui percepiamo e distinguamo un oggetto (la figura) dal suo contesto o sfondo circostante. Questo principio è fondamentale per la nostra capacità di interpretare ciò che vediamo nel mondo visivo.

Ecco un esempio classico per illustrare il principio della Figura-Sfondo:

L’immagine del Vaso di Rubin: Questa famosa illusione ottica, creata dallo psicologo danese Edgar Rubin, rappresenta un vaso. Tuttavia, se ci si concentra sui contorni dell’immagine, si possono vedere anche due profili di volti che si guardano. In questo esempio, quando si percepisce il vaso come figura, i volti diventano lo sfondo, e viceversa. Ciò dimostra come la nostra percezione possa passare da una configurazione all’altra, ma non possiamo percepire entrambe contemporaneamente.

Questo esempio mostra come la nostra percezione sia influenzata dalla maniera in cui organizziamo visivamente gli elementi in un’immagine. Ciò che percepiamo come figura in un momento può diventare sfondo nel momento successivo, e ciò dipende da come il nostro cervello interpreta e organizza le informazioni visive.

Il principio Figura-Sfondo è utilizzato in vari contesti, come nel design grafico, nell’arte e nella segnaletica, dove è importante guidare l’attenzione del pubblico verso specifici elementi visivi. È anche fondamentale nella comprensione di come percepiamo oggetti e scene nella vita di tutti i giorni, permettendoci di focalizzarci su specifici dettagli in mezzo a un contesto visivo complesso.

Il principio figura-sfondo - Il vaso di Rubin

Il principio di similarità

Il principio di similarità nella psicologia della Gestalt afferma che la nostra mente raggruppa insieme gli elementi che sono simili tra loro, sia nel colore, nella forma, nella dimensione, nella texture o in altre caratteristiche. Questo aiuta a organizzare le percezioni in modo più efficiente e a interpretare complessi layout visivi.

Per esempio, considera una schermata piena di punti. Se la maggior parte dei punti sono neri, ma alcuni sono rossi e disposti in una linea, la nostra percezione tenderà a raggruppare i punti rossi separatamente dai punti neri, percependoli come una serie o una sequenza, nonostante siano immersi tra i punti neri.

Un altro esempio può essere trovato nella vita quotidiana quando osserviamo uccelli in volo. Anche se ci sono molti uccelli in cielo, tendiamo a percepire gli uccelli che volano insieme con movimenti simili come appartenenti allo stesso stormo.

In ambito grafico e di design, il principio di similarità viene utilizzato per creare coerenza visiva e per guidare l’utente attraverso elementi di design correlati. Ad esempio, in un sito web, i bottoni con lo stesso colore e stile saranno percepiti come aventi una funzione simile o legata. Questo aiuta l’utente a navigare intuitivamente nell’interfaccia senza dover leggere e interpretare ogni singolo elemento separatamente.

Percezione visiva e schemi gestaltici - Principio di similarità

Il principio di prossimità

Il principio di prossimità è un altro concetto fondamentale della teoria della Gestalt, che afferma che elementi che sono vicini tra loro tendono ad essere percepiti come parte di un gruppo. Questo succede perché la prossimità spaziale fa sì che li vediamo come correlati o che abbiano un significato collettivo.

Ecco un esempio concreto: immagina di vedere una serie di lampadine su una parete. Se le lampadine sono disposte in righe e colonne, percepiremo ogni fila o colonna come un gruppo separato, anche se ogni lampadina è identica e distanziata uniformemente. La nostra mente raggruppa le lampadine in base alla loro vicinanza spaziale, nonostante non ci siano differenze fisiche tra loro.

Un altro esempio può essere trovato in un testo: anche se le lettere “A” e “B” sono le stesse, se scriviamo “AAA BBB” tendiamo a vederle come due gruppi distinti a causa della distanza tra il terzo “A” e il primo “B”.

Questo principio è ampiamente utilizzato in design e architettura: per esempio, in un’interfaccia utente, gli elementi di controllo correlati vengono posizionati vicini tra loro per comunicare che hanno una funzione simile o sono destinati ad essere utilizzati insieme. In architettura, gli spazi che hanno funzioni correlate spesso si trovano vicini, come la sala da pranzo vicino alla cucina.

Percezione visiva e schemi gestaltici - legge della vicinanza

Il principio di chiusura

Il principio di chiusura è uno dei concetti della psicologia della Gestalt che si riferisce alla nostra tendenza a percepire forme complete anche quando le informazioni visive sono incomplete o quando ci sono degli spazi vuoti nell’immagine. Il nostro cervello “chiude” questi spazi vuoti basandosi su informazioni incomplete per formare un’immagine intera e riconoscibile.

Ad esempio, consideriamo una figura circolare costituita da una serie di punti o linee non collegate a formare un cerchio perfetto. Anche se il cerchio non è completo e alcune parti mancano, tendiamo comunque a percepire la figura come un cerchio intero. Questo perché il nostro cervello compie automaticamente l’azione di “chiusura” delle linee non connesse per formare una figura conosciuta.

Un altro esempio classico è l’immagine nota come “triangolo di Kanizsa”, dove non ci sono linee che delimitano i bordi di un triangolo, ma la disposizione di alcune forme a “pac-man” e linee suggerisce la presenza di un triangolo. Percepiamo un triangolo bianco sovrapposto su tre cerchi neri e un triangolo nero, anche se non ci sono linee che effettivamente definiscono un triangolo.

Percezione visiva e schemi gestaltici - principio di chiusura

Il principio di continuità

Il principio di continuità, nella teoria della Gestalt, suggerisce che la nostra percezione tende a seguire una direzione o un percorso che sembra continuo. Quando vediamo linee o forme, tendiamo a percepirle come facenti parte di un percorso continuo o di una sequenza fluida, piuttosto che come elementi separati e non correlati.

Per esemplificare il principio di continuità, immagina una serie di punti allineati che formano due curve che si incrociano. Anziché percepire i punti come quattro linee separate che si incontrano in un punto, tendiamo a vedere due curve separate e continue, ognuna seguendo il proprio cammino fluido. Questo accade perché la nostra mente preferisce interpretazioni visive di movimento o flusso continui.

Un altro esempio comune può essere osservato nel modo in cui leggiamo il testo. Anche se le lettere e le parole sono entità distinte, percepiamo le frasi come flussi continui di pensiero piuttosto che come insiemi di caratteri isolati.

La legge del destino comune

Il principio del “destino comune” nella psicologia della Gestalt si riferisce alla tendenza della nostra percezione a raggruppare elementi che si muovono nella stessa direzione o con la stessa velocità, percependoli come parte dello stesso oggetto o gruppo. Questo principio si basa sull’idea che ci sia una sorta di coesione tra elementi che condividono lo stesso percorso o traiettoria di movimento.

Ad esempio, quando guardiamo uno stormo di uccelli che cambia direzione contemporaneamente, percepiamo lo stormo come un unico oggetto dinamico piuttosto che come singoli uccelli. Allo stesso modo, se osserviamo una serie di punti luminosi che si muovono insieme sullo schermo di un radar, tendiamo a percepirli come un’unica entità piuttosto che come punti indipendenti.

Percezione visiva e schemi gestaltici - La legge del destino comune

Abbiamo esplorato i fondamenti della psicologia della Gestalt e il modo in cui questi principi influenzano la nostra percezione visiva. Inoltre abbiamo discusso di come il cervello tenda a organizzare gli stimoli sensoriali in modelli significativi. Inoltre abbiamo evidenziando concetti chiave come figura-sfondo, similarità, prossimità, chiusura e destino comune. Abbiamo anche esaminato come questi concetti si manifestino nella vita quotidiana, nell’arte e nel design.

Domande di verifica

Queste domande spaziano da richieste di definizione a richieste di esempi pratici e suggerimenti di lettura, offrendo un ripasso completo dei concetti esplorati.

  1. Quali sono i principi fondamentali della psicologia della Gestalt e come influenzano la nostra percezione visiva?
  2. In che modo il principio della figura-sfondo aiuta a interpretare le immagini complesse?
  3. Come il principio di similarità determina il raggruppamento degli oggetti nella nostra percezione?
  4. Puoi fornire un esempio del principio di prossimità che si verifica nella vita di tutti i giorni?
  5. Come si manifesta il principio di chiusura in un’immagine che contiene elementi incompleti?
  6. Cosa si intende per principio di continuità e come può essere osservato nella percezione di movimenti o flussi?
  7. Spiega il principio del destino comune con un esempio pratico, magari nel contesto di un evento sportivo o di un fenomeno naturale.
  8. Chi sono stati alcuni dei principali teorici della Gestalt e quali contributi hanno apportato?
  9. Quali libri si potrebbero leggere per approfondire la conoscenza sulla psicologia della Gestalt e sulla percezione visiva?