L’ inferenza corrispondente di Jones e Davis

Secondo la teoria dell’inferenza corrispondente elaborata nel 1965 da Jones e Davis, il comportamento di una persona può essere spiegato e previsto in relazione ad attribuzioni disposizionali, ovvero disposizioni interne e qualità personali possedute in maniera stabile, oppure ad attribuzioni situazionali, dovute cioè alla situazione.

L’inferenza corrispondente di Jones e Davis

Secondo Jones e Davis per definire se un’attribuzione interna sia veramente tale, dobbiamo analizzare alcuni elementi:

  • la volontarietà dell’azione o la possibilità di scelta;
  • gli effetti non comuni;
  • la desiderabilità sociale;
  • le aspettative.

Volontarietà dell’azione o possibilità di scelta

Un’azione volontaria è riconducibile alle specifiche caratteristiche di un soggetto. 

Supponiamo di voler capire perché uno studente va a scuola in scooter anziché in autobus. Innanzitutto bisogna accertarsi se quella scelta sia un atto di volontà o se vi sono pressioni esterne a spingere verso quella scelta. Se il soggetto usa l’autobus per spostarsi perché è costretto dai genitori, venendo a mancare l’aspetto di volontarietà dell’azione, non possiamo collegare la scelta di andare in autobus con caratteristiche interne dell’alunno.

Effetti non comuni

Secondo la teoria dell’inferenza corrispondente di Jones e Davis, un’azione particolarmente insolita è riconducibile alle specifiche caratteristiche di un soggetto.

Analizzando gli elementi di differenza che caratterizzano le due scelte (andare in autobus o in motorino) possiamo capire determinate caratteristiche dell’alunno. Ovviamente, fermandoci a considerare solo gli aspetti comuni delle due scelte non avremo mai indicazioni sulla personalità del soggetto. Ad esempio, sia autobus che scooter impiegano lo stesso tempo per raggiungere la scuola e hanno lo stesso costo. Gli effetti non comuni invece ci rivelano qualcosa di più. Ad esempio, l’alunno può scegliere di spostarsi in autobus perché è più sicuro della moto. In questo caso, vista la scelta insolita, possiamo inferire che l’alunno in questione sia giudizioso e prudente.

Desiderabilità sociale

Secondo la teoria dell’inferenza corrispondente, un’azione che si allontana dalle norme della società può essere attribuita a intenzioni personali e interne del soggetto.

I comportamenti ci rivelano molte informazioni sulle caratteristiche interne del soggetto, soprattutto se sono comportamenti socialmente deprecabili. Infatti, se si assume un comportamento anche di fronte alla disapprovazione sociale, allora siamo di fronte ad una forte motivazione interna che rivela caratteristiche e peculiarità del soggetto. Comportarsi in un certo modo per compiacere gli altri e per essere in regola con le norme sociali è poco indicativo delle caratteristiche interne del soggetto.

Le aspettative

Secondo Jones e Davis, un’azione che si allontana dalle aspettative di ruolo è imputabile a intenzioni personali. Le attribuzioni interne in un comportamento si realizzano soprattutto quando contraddicono le aspettative di ruolo. Se un vigile urbano ferma le macchine in una strada molto trafficata per far attraversare i pedoni, sarebbe difficile inferire sul carattere altruistico del vigile anche se il suo gesto potrebbe essere dettato da altruismo, ma anche dalle aspettative di ruolo, legate cioè allo status di vigile.

Se invece un comune cittadino, aiuta gli anziani ad attraversare la strada è molto più probabile che il suo comportamento sia dovuto a caratteristiche interne altruistiche e di senso civico.

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