Robert K. Merton: Funzionalismo critico e la teoria della devianza. Robert K. Merton (1910-2002), uno dei sociologi più influenti del XX secolo, ha ridefinito il funzionalismo, offrendo una prospettiva più critica e meno astratta rispetto a quella del suo predecessore Talcott Parsons. Merton ha introdotto concetti innovativi come la devianza, l’anomia e le funzioni latenti, che hanno ampliato la comprensione del rapporto tra individuo e società. Questo articolo esplora le sue teorie, con un focus particolare sulla devianza e sul suo ruolo all’interno delle strutture sociali.
Robert K. Merton: il Funzionalismo critico e la teoria della devianza
Merton ha ripensato il funzionalismo, mettendo in discussione alcuni postulati fondamentali di Parsons. A differenza di quest’ultimo, che vedeva la società come un sistema armonioso in cui ogni elemento coopera per il bene comune, Merton ha riconosciuto che le strutture sociali sono spesso caratterizzate da tensioni e contraddizioni. Secondo lui, gli individui non sono semplici ingranaggi di un sistema perfettamente oliato, ma agenti attivi che possono interpretare e persino rifiutare i ruoli e gli status loro assegnati.
Merton ha criticato tre assunti chiave del funzionalismo parsoniano:
- L’unità funzionale: non tutti gli elementi sociali cooperano per il bene del sistema.
- Il funzionalismo universale: l’esistenza di un elemento non implica necessariamente che svolga una funzione positiva.
- L’indispensabilità funzionale: più istituzioni possono soddisfare la stessa esigenza, e una singola istituzione può svolgere più funzioni.
Anomia e devianza: quando le regole non funzionano
Uno dei contributi più significativi di Merton è la sua teoria della devianza, che riprende il concetto di anomia di Durkheim. L’anomia si verifica quando c’è uno squilibrio tra gli obiettivi socialmente condivisi (le “mete”) e i mezzi legittimi per raggiungerli. Quando le regole sociali non sono chiare o sono inaccessibili, gli individui possono deviare dal percorso “normale”.
Merton identifica diverse risposte possibili a questa tensione:
- Conformismo: accettazione sia delle mete che dei mezzi.
- Innovazione: accettazione delle mete, ma rifiuto dei mezzi legittimi (es. criminalità).
- Ritualismo: rifiuto delle mete, ma adesione formale ai mezzi.
- Ribellione: rifiuto sia delle mete che dei mezzi, con l’obiettivo di trasformare la società.
La devianza, quindi, non è semplicemente un problema individuale, ma il risultato di un disallineamento tra le aspirazioni personali e le opportunità offerte dalla società.
Funzioni manifeste e latenti: il lato nascosto della società
Merton ha introdotto una distinzione cruciale tra funzioni manifeste e latenti. Le funzioni manifeste sono gli obiettivi dichiarati di un’istituzione o di un comportamento, mentre quelle latenti sono le conseguenze non intenzionali e spesso non riconosciute.
Ad esempio, la religione ha una funzione manifesta di soddisfare il bisogno spirituale, ma può anche avere una funzione latente di rafforzare l’integrazione sociale. Allo stesso modo, la devianza può avere una funzione latente innovativa, come nel caso del racket, che in alcuni contesti ha offerto opportunità di mobilità sociale a individui emarginati.
Devianza e trasformazione sociale
Merton sottolinea che la devianza non è sempre negativa. In alcuni casi, può essere una risposta creativa a inefficienze sociali. I “devianti ribelli”, ad esempio, non si limitano a rifiutare le regole esistenti, ma cercano di sostituirle con nuove strutture più eque. Questo approccio apre la strada a una comprensione più sfumata della devianza, che non si identifica necessariamente con la criminalità, ma può includere forme di resistenza e cambiamento sociale.
Conclusione: l’attualità di Merton
Le teorie di Robert K. Merton rimangono estremamente rilevanti per comprendere le dinamiche sociali contemporanee. In un’epoca caratterizzata da disuguaglianze crescenti e rapidi cambiamenti, i concetti di anomia, devianza e funzioni latenti offrono strumenti preziosi per analizzare i conflitti e le trasformazioni che plasmano le nostre società.
Per gli studenti e gli appassionati di scienze umane, Merton rappresenta un punto di riferimento essenziale, che ci invita a guardare oltre le apparenze e a esplorare le complessità nascoste del mondo sociale.