Se le cose stanno così, perché non cavalcare questo difetto e volgerlo a opportunità?
Donald Redelmeier, Joan Katz e Daniel Kahneman hanno ben pensato di sfruttare questa modalità cognitiva con i pazienti che si sottopongono a colonscopia. Questa procedura prevede che un sondino venga infilato attraverso l’ano del paziente e viene descritta da chi l’ha provata come “tutt’altro che piacevole”.
Ecco cosa hanno fatto.
Premesso che il dolore della procedura è connesso ai movimenti del sondino, ad alcuni pazienti è stata applicata la procedura standard (infila-muovi-sfila) agli altri il sondino è stato lasciato immobile per tre minuti prima di estrarlo.
Neanche a dirlo, quelli che per tre minuti si sono trovati con il sondino immobile infilato nell’ano hanno descritto l’intera procedura come meno sgradevole e sono tornati in numero maggiore e più volentieri a ripetere l’esperienza.
Credo ci sia una morale in questo esperimento.