Segreti dell’Orfismo

Segreti dell’orfismo: Le Radici dell’Orfismo

I segreti dell’orfismo. Nell’antica Grecia, la dimensione religiosa era strettamente intrecciata con le narrazioni mitologiche, come evidenziato dalle imprese degli eroi omerici e dalle storie cosmogoniche di Esiodo. Accanto alla religione pubblica, celebrata nei poemi di Omero ed Esiodo e basata sulla venerazione delle forze naturali, esisteva una religione dei misteri. Questa forma di religiosità, riservata a pochi iniziati, presentava culti segreti e rigorosamente esclusivi.

L’assenza di una religione istituzionalizzata in Grecia, priva di testi sacri e di una casta sacerdotale ufficiale, favoriva una grande libertà speculativa in campo religioso e filosofico. Questo contesto permise lo sviluppo delle religioni misteriche, che cercavano di offrire un’esperienza religiosa più profonda e definita.

Segreti dell'Orfismo

La Nascita dell’Orfismo

Tra i vari culti misterici che si diffusero a partire dal VI secolo a.C., quelli dedicati a Demetra a Eleusi e a Dioniso ebbero un ruolo fondamentale. Fu proprio nell’ambito del culto dionisiaco che prese forma l’orfismo, un movimento religioso destinato a influenzare profondamente la filosofia.

L’orfismo ruotava attorno alla figura mitica di Orfeo, a cui Apollo aveva donato l’arte della musica e del canto. La leggenda narra che Orfeo, con la sua musica sublime, incantasse non solo gli uomini ma anche gli animali, le piante e le rocce. Quando la sua amata Euridice morì, Orfeo scese negli Inferi per riportarla tra i vivi. Il suo canto commosse Ade, che permise ad Orfeo di portare Euridice fuori dagli Inferi a condizione che non si voltasse a guardarla durante il cammino. Tuttavia, Orfeo non resistette e perse per sempre Euridice, sottolineando così l’ineluttabilità della morte.

Dottrina Orfica e Influenza Filosofica

La vicenda di Orfeo, che acquisì conoscenze sull’aldilà, prometteva una vittoria sulla morte, nonostante il tragico epilogo della sua storia. La dottrina orfica, basata sull’opposizione tra anima e corpo, affermava che gli uomini, nati dalla cenere dei Titani, conservassero una scintilla divina nell’anima. Il corpo era visto come una prigione per questa scintilla, e il compito dell’uomo era liberare l’anima dalle influenze terrene attraverso pratiche ascetiche e rinunce.

Secondo l’orfismo, l’anima sopravviveva al corpo e si reincarnava incessantemente, subendo un giudizio che determinava il suo destino nella vita successiva. La liberazione dell’anima consisteva nell’interrompere questo ciclo di reincarnazioni per vivere eternamente con gli dei. Questa dottrina influenzò significativamente la filosofia greca, in particolare nelle regioni dove l’orfismo era più diffuso, come la Sicilia e la Magna Grecia.

L’orfismo rappresentava un tentativo di fornire un’esperienza religiosa più autentica e di promettere una vittoria sulla morte, influenzando profondamente il pensiero filosofico e la visione del mondo nell’antica Grecia. L’orfismo ha influenzato significativamente il pensiero di Platone. Questo antico culto greco, con le sue credenze nella metempsicosi (trasmigrazione delle anime) e la dualità tra anima e corpo, ha lasciato tracce evidenti nelle opere platoniche. Platone riprende molte delle idee orfiche, come la preesistenza e l’immortalità dell’anima, sviluppandole ulteriormente nel contesto della sua filosofia. Inoltre, l’accento posto dall’orfismo sulla purificazione dell’anima e il suo destino nell’aldilà risuona nelle teorie platoniche sulla conoscenza, la virtù e la giustizia.Pubblicità