La percezione del mondo nei bambini non vedenti è un campo di studio affascinante che ha visto numerosi contributi significativi, tra cui le ricerche sperimentali condotte da Thomas Bower. Nel suo libro “Il mondo percettivo del bambino” (Armando, Roma 1980), Bower esplora come i bambini ciechi utilizzino principalmente le percezioni uditive per navigare e comprendere il loro ambiente fin dalle prime settimane di vita. Questo articolo integra le scoperte di Bower con una panoramica su altre ricerche nel campo della percezione dei bambini ciechi.
La scoperta di Thomas Bower
Bower ha osservato che i bambini ciechi sviluppano una sorprendente capacità di localizzazione degli oggetti attraverso l’uso degli echi, spesso impercettibili ai soggetti vedenti. Fin dalle prime settimane di vita, i bambini ciechi emettono suoni sibilanti e schioccanti con le labbra e la lingua, presumibilmente per produrre echi che li aiutino a percepire il mondo circostante. Bower descrive un esperimento con un bambino cieco di sedici settimane, che mostrava una chiara capacità di localizzare una palla mossa silenziosamente, seguendola attraverso i suoni prodotti da essa.
Questo esperimento ha convinto Bower e il suo team che i bambini ciechi possono effettivamente sfruttare gli echi per localizzare oggetti. I genitori del bambino sono stati incoraggiati a mantenere un ambiente che facilitasse questa capacità, disponendo giocattoli sonori sopra la culla del bambino. Con il tempo, il bambino ha dimostrato di poter localizzare con sicurezza qualsiasi oggetto abbastanza grande appeso sulla culla, usando esclusivamente gli echi.
Altre ricerche nel campo
Le scoperte di Bower sono state supportate e ampliate da altre ricerche nel campo della percezione dei bambini ciechi. Ad esempio, uno studio condotto da Warren et al. (1998) ha dimostrato che i bambini ciechi possono sviluppare una forma avanzata di ecolocalizzazione, simile a quella dei pipistrelli, utilizzando i suoni prodotti dalle loro voci e dagli oggetti circostanti. Questo studio ha rilevato che i bambini ciechi che ricevono un adeguato supporto per sviluppare questa abilità possono navigare con sorprendente precisione in ambienti complessi.
Un’altra ricerca significativa è quella di Ashmead et al. (1991), che ha investigato come i bambini ciechi utilizzino le informazioni uditive per comprendere la distanza e la direzione degli oggetti. I risultati hanno mostrato che anche i bambini molto piccoli sono in grado di utilizzare gli echi per giudicare la distanza degli oggetti, un’abilità che si sviluppa ulteriormente con l’età e l’esperienza.
Conclusione
La percezione del bambino cieco è un argomento complesso e affascinante che continua a stimolare la ricerca e l’innovazione. Le scoperte di Thomas Bower hanno aperto la strada a una comprensione più approfondita di come i bambini ciechi percepiscono il mondo attraverso gli echi. Altre ricerche nel campo hanno confermato e ampliato queste scoperte, evidenziando l’importanza del supporto precoce e dell’ambiente adeguato per lo sviluppo delle capacità di ecolocalizzazione nei bambini ciechi. Questi studi non solo ci aiutano a comprendere meglio la percezione dei bambini ciechi, ma offrono anche spunti preziosi per sviluppare strumenti e tecniche che possano migliorare la loro qualità della vita.