I compiti di sviluppo secondo Robert J. Havighurst: definizione, importanza ed esempi. Robert J. Havighurst (1900-1991), psicologo ed educatore statunitense, ha introdotto il concetto di compito di sviluppo, considerandolo un elemento essenziale per una crescita equilibrata all’interno della società. Questa teoria si colloca nella scia delle ricerche di Erik Erikson e fornisce un quadro strutturato per comprendere le tappe evolutive dell’individuo.
Cosa sono i compiti di sviluppo?
Havighurst definisce i compiti di sviluppo come obiettivi che emergono in momenti specifici della vita di un individuo. La loro riuscita porta a felicità e successo nell’affrontare sfide future, mentre il fallimento può determinare insicurezza, difficoltà nei successivi stadi dello sviluppo e disapprovazione sociale.
Secondo Havighurst, i compiti di sviluppo derivano da tre fonti principali:
- Maturazione biologica – Cambiamenti fisici e fisiologici che impongono nuove competenze.
- Influssi sociali e culturali – Aspettative e richieste della società che modellano il comportamento dell’individuo.
- Valori e obiettivi personali – Motivazioni individuali che spingono verso il raggiungimento di determinate competenze.
Classificazione dei compiti di sviluppo
Havighurst distingue i compiti di sviluppo in due categorie principali:
1. Compiti di sviluppo biologici
Questi compiti sono strettamente legati alla crescita e alla maturazione fisica dell’individuo. Se non vengono acquisiti nel periodo giusto, possono compromettere l’intero sviluppo. Tra i più significativi troviamo:
- Imparare a camminare e a parlare nei primi anni di vita.
- Sviluppare capacità motorie e cognitive adeguate all’età.
- Maturazione sessuale durante l’adolescenza.
2. Compiti di sviluppo culturali
Questi compiti derivano dalle richieste della società e variano a seconda del contesto storico e culturale. Alcuni esempi sono:
- Imparare a leggere e scrivere.
- Sviluppare competenze sociali e relazionali.
- Diventare cittadini responsabili e autonomi.
Compiti di sviluppo ricorrenti e non ricorrenti
Havighurst sottolinea come alcuni compiti si ripetano nel corso della vita, mentre altri siano confinati a uno specifico periodo:
- Compiti ricorrenti: quelli che persistono per un lungo periodo o addirittura per tutta la vita, come lo sviluppo delle relazioni interpersonali e la gestione delle emozioni.
- Compiti non ricorrenti: quelli che si manifestano in una sola fase della vita, come imparare a camminare o l’accesso al mondo del lavoro.
Importanza dei compiti di sviluppo nell’educazione
Nel suo libro Compiti di sviluppo ed educazione (1952), Havighurst evidenzia il ruolo cruciale dell’educazione nel favorire la realizzazione dei compiti di sviluppo. La scuola e la famiglia devono supportare il bambino nel raggiungimento delle competenze richieste in ogni fase della crescita, assicurando così uno sviluppo armonioso e una buona integrazione nella società.
La teoria dei compiti di sviluppo di Havighurst fornisce un quadro chiaro per comprendere le esigenze evolutive degli individui e il loro rapporto con l’ambiente sociale. Comprendere questi compiti è fondamentale per educatori, genitori e psicologi, affinché possano supportare al meglio la crescita e l’apprendimento.
Bibliografia su I compiti di sviluppo secondo Robert J. Havighurst
- Havighurst, R. J. (1952). Developmental Tasks and Education. New York: David McKay.
- Erikson, E. H. (1950). Childhood and Society. New York: W. W. Norton & Company. Tradotto in italiano con il titolo Infanzia e società.
- Santrock, J. W. (2018). Life-Span Development. McGraw-Hill Education. Tradotto in italiano, acquistabile su Amazon
- Bee, H., & Boyd, D. (2007). The Developing Child. Pearson.