Spearman e la teoria fattoriale dell’intelligenza. Nel 1927, Charles Spearman, uno psicologo e statistico inglese, pubblicò uno studio sull’intelligenza umana. Dopo aver sviluppato tecniche statistiche per l’analisi e la raccolta dei dati, condusse diversi test su vari soggetti e ne analizzò i risultati. La sua conclusione fu che l’intelligenza umana è composta da due tipi di fattori:
– Il fattore g: una capacità mentale generale unica che determina il livello intellettivo di un individuo. Questa capacità è innata e non può essere modificata dalla scolarizzazione. Emergono in tutti i compiti intellettivi.
– I fattori s: una serie di capacità specifiche per risolvere determinati compiti. Queste capacità emergono a seconda del test presentato e possono essere migliorate attraverso mezzi educativi.
Per esempio, per risolvere un compito di matematica, vengono coinvolti sia il fattore g (generale) sia i fattori s (specifici dell’aritmetica, algebra o geometria). Questa teorizzazione di Spearman è nota come teoria fattoriale dell’intelligenza.
Come disse lo stesso Spearman: “Ogni abilità normale o anormale in ogni uomo è dovuta a una combinazione di intelligenza generale e di ‘fattori specifici'”¹.
Dopo Spearman e la teoria fattoriale dell’intelligenza
La teoria multifattoriale dell’intelligenza è stata sviluppata da diversi psicologi nel corso degli anni. Dopo la teoria di Spearman, Louis Leon Thurstone propose la sua teoria dei sette fattori primari dell’intelligenza: fluenza verbale, comprensione verbale, abilità numerica, ragionamento induttivo, memoria, visualizzazione spaziale e velocità percettiva.
Anche altri psicologi hanno sviluppato teorie simili. Ad esempio, Howard Gardner ha proposto la sua teoria delle intelligenze multiple, che riconosce otto intelligenze: linguistica, musicale, spaziale, intrapersonale, interpersonale, logico-matematica, cinestetica-corporea e naturalistica.
La teoria multifattoriale dell’intelligenza è stata sviluppata e ampliata da diversi psicologi nel corso degli anni per comprendere meglio le diverse abilità cognitive degli individui.
(1) Two-factor theory of intelligence – Wikipedia. https://en.wikipedia.org/wiki/Two-factor_theory_of_intelligence
