L’evoluzione creatrice di Henri Bergson

L’evoluzione creatrice di Henri Bergson. La filosofia di Henri Bergson viene storicamente collocata tra le reazioni “spiritualiste” contro il razionalismo, che vedeva nella ma tematica e nella fisica matematizzata i prototipi della migliore conoscenza, e presenta notevoli tratti di originalità.

Bergson si laureò in lettere e in matematica alla Ecole Normale Supérieure di Parigi, poi, nel 1889 conseguì il dottorato in filosofia.

Henri Bergson

L’importanza del bergsonismo

La sua influenza sulla cultura europea del tempo fu talmente vasta che venne coniato il termine “bergsonismo” per indicare la ripresa di temi del suo pensiero anche al di fuori della filosofia e degli ambienti accademici, in primo luogo nella letteratura e nelle arti visive.

Henri Bergson si occupò di tutte le principali questioni filosofiche, dalla conoscenza ai problemi morali e religiosi, ma in particolare elaborò la concezione del tempo come “durata” e la teoria de l’evoluzione creatrice.

L’evoluzione creatrice di Henri Bergson

Secondo Bergson la “durata” temporale non è riducibile alle rappresentazioni geometriche usate dalla fisica, ma è movimento continuo che può solo essere colto intuitivamente dagli esseri viventi.

La teoria dell’evoluzione creatrice (1907) rappresenta una delle principali concezioni vitaliste dei fenomeni biologici; secondo essa la vita è caratterizzata da forze che creano continuamente eventi nuovi e inaspettati, e agiscono negli esseri viventi e nella storia della differenziazione delle specie e della evoluzione. Teorizzò la presenza nei corpi viventi di una forza non fisica, lo “slancio vitale”. Tale forza non sarebbe spiegabile con le leggi meccaniche che governano la materia, e anzi sarebbe in costante opposizione rispetto alla materia stessa.

Bergson non accetta la teoria evoluzionistica meccanicista di Darwin, ma è fondamentalmente convinto che l’evoluzione giochi un ruolo fondamentale nell’universo. Egli considera l’evoluzione una forza creatrice, che generando ciò che è nuovo sarebbe in contrasto con il carattere meccanico e il determinismo delle leggi fisiche.

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