La psicologia come scienza secondo Wilhelm Wundt

La psicologia come scienza secondo Wilhelm Wundt. Il testo di Wilhelm Wundt, intitolato “Lineamenti di psicologia”1 , presenta le due definizioni di psicologia che hanno prevalso nella storia della scienza: la prima la considera come “scienza dell’anima”, la seconda come “scienza dell’esperienza interna”. Tuttavia, nessuna di queste definizioni è adeguata allo stato attuale della scienza.

La psicologia come scienza secondo Wilhelm Wundt.

Definizione metafisica di psicologia

La prima definizione, quella metafisica, è stata superata a causa del fatto che la psicologia è diventata una disciplina empirica che fa uso di metodi propri. Questa definizione, infatti, considera i processi psichici come fenomeni dai quali si deve ricavare l’esistenza di una sostanza metafisica, l’anima, che è il loro fondamento. Tuttavia, questa definizione non è più adatta alla psicologia moderna, che si basa sull’osservazione e l’esperienza.

Definizione empirica di psicologia

La seconda definizione, quella empirica, considera la psicologia come una “scienza dell’esperienza interna”, ma è insufficiente perché può creare l’equivoco che la psicologia debba occuparsi di oggetti diversi da quelli dell'”esperienza esterna”. In realtà, ci sono contenuti empirici che rientrano nella ricerca psicologica, ma che non si trovano tra gli oggetti e i processi dell’esperienza esterna, come i sentimenti, le emozioni e le decisioni della volontà. Allo stesso tempo, non c’è nessun fenomeno della natura che non possa essere oggetto della ricerca psicologica, in quanto la psicologia cerca di dare conto del modo in cui sorgono le rappresentazioni e del loro rapporto con altre rappresentazioni, nonché dei processi che non sono in relazione con oggetti esterni.

Esperienza esterna ed interna

Il testo di Wundt prosegue spiegando che le espressioni “esperienza esterna e interna” non indicano due cose diverse, ma solo diversi punti di vista che applichiamo nella comprensione e rielaborazione scientifica dell’esperienza in sé unica. Ogni esperienza si scinde immediatamente in due fattori: un contenuto, che ci è dato, e la nostra apprensione di questo contenuto. Ciò porta a due direzioni per la rielaborazione dell’esperienza: una è quella della scienza della natura, che considera gli oggetti dell’esperienza nella loro costituzione concepita come indipendente dal soggetto; l’altra è quella della psicologia, che indaga l’intero contenuto dell’esperienza nella sua relazione con il soggetto e nelle qualità che sono immediatamente attribuite ad esso dal soggetto.

Conclusioni

In sintesi, Wundt afferma che la psicologia è una scienza che studia l’esperienza umana, sia quella interna che quella esterna, nella sua relazione con il soggetto. Tuttavia, la psicologia non deve essere vista come una scienza separata dalle altre discipline, ma come un complemento alla scienza della natura, in quanto ogni fenomeno della natura può essere oggetto della ricerca psicologica.

Note

1. W. Wundt, Lineamenti di psicologia, in Opere scelte, Torino, Utet, 2009, pp. 93-95

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