La pedagogia maieutica di Danilo Dolci

La pedagogia maieutica di Danilo Dolci. Nel suo libro “Esperienze e riflessioni”, Danilo Dolci (1924-1997) parla della fondazione del Centro Educativo di Mirto e sottolinea come le attività svolte al centro si basino sui bisogni essenziali dei bambini, che devono essere scoperti e sviluppate attraverso la collaborazione di persone in grado di individuare, realizzare e proporre interessi validi.

La pedagogia maieutica di Danilo Dolci

La pratica pedagogica utilizzata per individuare questi bisogni essenziali e generare nuovi interessi è il dialogo maieutico, che l’autore interpreta in senso socratico: attraverso la messa in discussione delle conoscenze, l’autointerrogazione e la dialettica, ciascuno viene aiutato a scoprire la verità dentro di sé. A differenza di una trasmissione passiva di conoscenze, la domanda ha un ruolo cruciale nella dialettica socratica, poiché crea una comunità di parlanti che si riconoscono reciprocamente.

La pratica dialogica della comunicazione, che ha fondamento nella condizione umana e nel reciproco riconoscimento, è un elemento distintivo nella lotta educativa. Come Socrate, Platone e Gentile, Dolci adotta una pedagogia maieutica, che include l’ascolto attivo e l’uso della domanda come strumento privilegiato per stimolare nuove prospettive e visioni creative, analogamente alle “parole generatrici” di Freire.

Per Dolci, il ruolo dell’educatore è sostanzialmente quello di un attivista impegnato, che mira a promuovere un cambiamento culturale partendo dalla consapevolezza di ogni individuo delle proprie risorse e del proprio valore. Nel suo lavoro “Dal trasmettere al comunicare”, Dolci identifica la “comunicazione” solo come un processo in cui tutti i partecipanti sono co-informatori e corrispondenti.

Dolci sottolinea i rischi di una comunicazione che tende ad imporsi come potere del più forte, trasformandosi in una “trasmissione” che mina la libertà del destinatario. Egli suggerisce di contrastare questa forma di comunicazione distorta alimentando la creatività di ogni individuo e gruppo attraverso il dialogo maieutico, che promuove la crescita personale e collettiva.

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