Il paradigma della struttura in sociologia

Il paradigma della struttura in sociologia coincide con le teorie che spiegano il comportamento umano a partire dalla società.

Il termine paradigma è stato utilizzato per la prima volta da Thomas S. Kuhn, filosofo della scienza ed epistemologo, per indicare un insieme di regole e di principi, di modelli esplicativi condiviso dalla comunità degli scienziati in un determinato periodo storico.

Paradigma e scienza normale

Un paradigma accettato e scelto tra tutti gli altri paradigmi concorrenti è quello che secondo gli scienziati permette di risolvere meglio i problemi. Il paradigma accettato è quello che costituisce la scienza normale. Quando un paradigma entra in crisi, perché non riesce più a risolvere problemi, si avvia un processo di sostituzione di quello stesso paradigma. In questo modo si da avvio a quella che Khun ha definito una Rivoluzione scientifica.

Un esempio di rivoluzione scientifica può essere la Rivoluzione copernicana, che ha permesso di spiegare in modo più efficace ed economico determinate conoscenze, e che per questo ha mandato in pensione la teoria eliocentrica.

Paradigma della struttura e società

Secondo il paradigma della struttura la società è un tutto interdipendente e integrato. Non possiamo considerare una parte come a sé stante, dobbiamo chiederci quale funzione svolge per la
conservazione e il funzionamento del tutto.

Quindi è la totalità che spiega la parte. Le relazioni tra individui possono presentare alcune regolarità, possono essere spiegati con dei modelli, per esempio la relazione tra medico e paziente implica una serie di asimmetrie, tra chi cura e conosce la scienza medica e chi desidera guarire da una malattia. Una conseguenza di ciò è che entrambi facciano parte di una struttura ospedaliera, in una data città, e che tale ospedale sia organizzato e funzioni secondo precise leggi e regole. È l’istituzione chiamata ospedale che determina il comportamento di chi si trova a svolgere il ruolo di medico o di infermiere, o ancora di malato.

Naturalmente ci sono più modi di svolgere il ruolo di infermiere, si può essere più o meno sensibili, gentili, empatici, ma comunque ci si muove all’interno di un protocollo già definito.

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