Erikson e la teoria delle otto fasi di sviluppo

Erikson con la teoria delle otto fasi di sviluppo ha dato un importante contributo alla psicologia del ciclo di vita.

La psicologia del ciclo di vita considera lo sviluppo della persona come determinato dalla relazione tra individuo e società.

Una delle più famose teorie che rientrano nel filone della psicologia del ciclo di vita è senza dubbio quella di Erik Erikson (1902-1994), autore appunto de I cicli della vita (1987).

Secondo Erikson, lo sviluppo umano è articolato in tappe in cui è presente un conflitto, un dilemma.  Se l’individuo riesce a risolvere positivamente questo conflitto, può passare alla tappa successiva con un’identità personale integra e un senso di benessere interiore.

Le otto fasi di sviluppo e la natura dei dilemmi

Erikson identifica otto stadi di sviluppo ognuna delle quali caratterizzata da un dilemma da superare. Va specificato che alla base di ogni dilemma entra in gioco un conflitto tra le richieste della specie, dovute anche alle mutate caratteristiche della maturazione biologica e le richieste della società. In questo schema conflittuale, quindi, si può cogliere una similitudine con quanto teorizzato da Freud, a proposito di conflitto tra ES (istanze naturali e inconsce) e Super Io (istanze morali e sociali).

Sempre in comune con la psicoanalisi di Freud, Erikson, per descrivere le prime cinque fasi della sua teoria, adotta quelle di Freud: orale, anale, fallica, di latenza e genitale. Le fasi successive (dalla sesta all’ottava) non sono altre che un’evoluzione ulteriore della fase genitale.

Le 8 fasi di Erikson sono messe in relazione con la dimensione culturale e sociale, per questo motivo la teoria di questo psicanalista viene indicata come Teoria dello sviluppo psico-sociale.

Erikson e la teoria delle otto fasi di sviluppo (schema):

Periodo Nome fase Dilemma
 Infanzia 0-1 anno  Fase orale  fiducia-sfiducia
 Prima infanzia 1-3 anni  Fase anale  autonomia-vergogna e dubbio
 Età genitale 3-6 anni  Fase fallica  iniziativa-senso di colpa
 Età scolare 6-12 anni  Fase di latenza  industriosità-inferiorità
 Adolescenza 12-20 anni  Genitalità  identità e contestazione-diffusione d’identità
 Prima età adulta 20-40 anni  intimità e solidarietà-isolamento
 Seconda età adulta 40-65 anni  generatività-stagnazione
 Vecchiaia 65 anni in poi  integrità dell’io-disperazione

La fase della fiducia e sfiducia

La fase della fiducia e sfiducia si estende per tutto il primo anno di vita. Se le persone che accudiscono il bambino sono premurose e riescono a soddisfare i suoi bisogni, egli svilupperà nei loro confronti sentimenti di fiducia che tenderà ad estendere agli altri. Al contrario, se le cure sono carenti, il bambino svilupperà un senso di sfiducia che investirà il resto delle persone. Questo senso di sfiducia caratterizzerà anche l’autostima del bambino, che avvertirà l’inadeguatezza di se stesso nei confronti di un ambiente su cui non riesce a incidere.

Va precisato che la fiducia deve essere il sentimento prevalente e che la presenza di piccole dosi di sfiducia alimenta una personalità equilibrata, pronta ad accettare gli eventuali fallimenti che si presenteranno nella vita.

La fase dell’autonomia, vergogna e dubbio

Il secondo e terzo anno di vita vedono il bambino crescere tra l’esigenza di essere autonomo, la sperimentazione dei primi insuccessi che alimenteranno il sentimento di vergogna e il dubbio di non riuscire a portare a termine le sfide che lo sviluppo motorio prevede.

Sono gli anni in cui il bambino impara a controllare gli sfinteri. Infatti, quando il bambino riesce per le prime volte a controllarsi, non è raro che porti come un trofeo a mamma e papà le proprie feci, avendo la gratificazione di vedersi vincente al cospetto dei genitori.

E’ consigliabile non cercare di anticipare la capacità di controllo sfinterico, né di farlo pesare ai bambini che non riescono a realizzarla nei tempi medi. Ciò provocherebbe inutili frustrazioni e probabili problemi di insicurezza in futuro.

La fase dello spirito di iniziativa e del senso di colpa

In questa fase (4-5 anni) il bambino deve superare il dilemma tra l’esigenza di coperta e di esplorazione e il senso di colpa dovuto a questa sua esuberanza. In altre parole, il bambino in questo periodo cerca di sperimentare e scoprire, magari anche rompendo i giocattoli per vedere come sono fatti. Questa sua esuberanza alimenta un certo conflitto con i genitori e con gli adulti in generale, che premono per contenere il comportamento a volte un po’ aggressivo del bambino.

Sono anche gli anni dell’identificazione con il genitore dello stesso sesso e quindi dello sviluppo morale. Nascono le prime amicizie e il bambino svilupperà il senso dell’altro. L’identificazione col genitore, gli interventi dell’adulto per contenere l’esuberanza, porteranno il bambino a sviluppare il senso di colpa, che se presente in modo eccessivo potrà causare problemi al regolare sviluppo e al passaggio alla fase successiva.

Il bambino in questo stadio deve imparare ad agire in modo responsabile preservando la propria spontaneità.

La fase dell’industriosità e del senso di inferiorità

Il dilemma presentato nella fase dell’industriosità e del senso di inferiorità (6-42 anni) è tipica di un bambino chiamato a realizzare alcune conquiste. A scuola deve imparare a leggere, scrivere e a far di conto. Il mancato sviluppo di queste nuove abilità complesse e il confronto con i coetanei può causare un senso di inferiorità che si ripercuoterà nello sviluppo successivo.

L’adulto che ha vissuto male questo periodo presenterà una bassa autostima e un senso di inferiorità nei confronti degli altri. Ciò può costituire la base per l’insorgere di disturbi depressivi. Gli adulti devono prestare attenzione a non enfatizzare o far pesare troppo eventuali insuccessi scolastici, ma sostenere i bambini con interventi mirati (aiuti a casa, affiancamento nello svolgimento dei compiti scolastici, ecc.).

La fase dell’identità e dispersione

Nella fase dell’identità e della dispersione (13-18 anni) il ragazzo deve fare i conti con la conquista della propria identità sia di genere che di collocazione nel mondo sociale e professionale.

In questo processo di ricerca il ragazzo è costretto a sperimentare più ruoli. Se la confusione nell’assumere ruoli perdura e il ragazzo non riesce a formulare delle scelte chiare avremo un individuo “disperso” che avvertirà una scarsa continuità nel proprio Io.

La fase dell’intimità e isolamento

Con questa fase (19-25 anni) Erikson descrive la dialettica tra due tendenze contrapposte: l’esigenza di fondersi con gli altri e quella di preservare la propria identità isolandosi. Il ragazzo riesce a uscire da questo dilemma quando consolida un legame di coppia che può sfociare nella convivenza o nel matrimonio. In questo caso, si consolidano le amicizie e ci si dedica alla vita professionale in maniera produttiva. Se questo non avviene, l’individuò si chiuderà in se stesso avvertendo negli altri una minaccia alla propria identità e alla vita di coppia.

La fase della generatività e stagnazione

La psicologia del ciclo di vita di Erikson prosegue con l’analisi della fase successiva che prevede la generatività o la stagnazione (26-40 anni). L’individuo avverte l’esigenza che gli altri abbiano bisogno di lui perciò cerca di realizzare qualcosa avvertito come positivo sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista familiare, magari mettendo al mondo dei figli.

La fase dell’integrità dell’Io e disperazione

E’ l’ultima fase, dai quarant’anni in poi. L’individuo tenta un bilancio di quanto è riuscito a realizzare nella vita. Deve accettarsi così com’è. Se avverte che ha realizzato molte cose avrà un’Io integro, diversamente sopraggiungerà la disperazione.

Con le opportune differenze, dettate dalle mutate condizioni sociali e culturali, la teoria delle otto fasi di sviluppo di Erikson è ancora accoglibile.

Libro consigliato per approfondire

Erik H. Erikson, I cicli della vita. Continuità e mutamenti. Armando editore

Risorse online su Erik Erikson

La teoria stadiale di Erik Erikson (articolo in pdf – clitt editore)

Erik Erikson – Treccani

Erik Erikson – Wikipedia