Antonio Rosmini e l’ unità dell’educazione (Pedagogia)

Antonio Rosmini e l’ unità dell’educazione (Pedagogia)

Per Antonio Rosmini Serbati, filosofo, pedagogista e filosofo, l’educazione è un processo unitario e graduale consentito dalla religione. La sua riflessione educativa si inserisce nel solco dello spiritualismo, di cui è uno dei massimi esponenti.

Antonio Rosmini

La teoria della conoscenza di Rosmini

Rosmini prende le distanze dalle teorie dei sensisti e illuministi, secondo i quali le idee derivavano dalle esperienze sensibili. Queste dottrine secondo Rosmini sono “false per difetto” perché non è possibile ridurre le idee a semplice esperienza sensibile.

Anche le idee idealiste di Platone e kant sono errate per Rosmini, perché “false per eccesso”, in quanto conducono a una sopravvalutazione delle idee. A queste concezioni Rosmini contrappone una “metafisica dell’Essere ideale”.

Secondo questa prospettiva, le idee hanno origine da un’unica idea superiore che ha determinate caratteristiche. Rosmini chiama questa idea superiore idea dell’Essere, che è indeterminata, semplice, unica, oggettiva, necessaria, universale, immutabile ed eterna. Questa idea, proprio perché unica, immutabile ed eterna, proviene da Dio.

Se le cose stanno così, secondo Rosmini la conoscenza è data dall’incontro fra l’esperienza sensibile e Dio, fra le sensazioni e l’idea dell’essere.

La pedagogia di Antonio Rosmini

La  visione educativa di Rosmini parte dal presupposto che il bambino debba essere educato con metodo deduttivo, occorre partire dal generale per arrivare al particolare. L’insegnante deve procedere con gradualità, rispettando lo sviluppo della mente che parte dalle cose conosciute per arrivare a quelle sconosciute.

Come è intuibile, il metodo deduttivo è avallato dalla teoria della conoscenza, intesa come incontro tra l’dea generale e l’esperienza, l’idea dell’Essere e l’esperienza sensibile. La religione ha l’importante compito di facilitare l’incontro tra l’esperienza del bambino e l’idea dell’Essere proveniente da Dio. La conoscenza quindi deve essere un processo unitario di armonizzazione tra esperienza ed Essere.

Per dirla con le parole dello stesso Rosmini: “E veramente non v’ha cognizione, né pensiero che possa da noi concepirsi, senza che si trovi in esso mescolata l’idea dell’essere. L’esistenza è di tutte le qualità comuni delle cose la comunissima ed universalissima”.

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