A chi piacciono le donne competenti?

Janet Taylor Spence fino agli anni ’60 aveva dedicato le sue ricerche ai disturbi d’ansia. Quando il clima culturale cambiò e i primi movimenti femministi iniziarono a fare breccia nel tessuto sociale americano degli anni Settanta, la psicologa iniziò a concentrare la sua attività sugli studi di genere chiedendosi A chi piacciono le donne competenti?

Nel 1970, due psicologi (Helmreich, R., Aronson) avevano pubblicato uno studio che dimostrava come gli uomini trovassero più simpatici gli uomini competenti rispetto agli incompetenti.

Janet Taylor Spence, constatando che la ricerca aveva preso in considerazione solo l’universo maschile, decise di intraprendere una ricerca simile ma riguardante le donne.  Il saggio, risultato di questa ricerca,  Who likes competent women?,  fu pubblicato nel 1972.

Donna alle prese con un compito complesso

L’ipotesi di partenza: solo a chi crede nella parità piacciono le donne competenti

La Taylor Spence, in collaborazione con Helmreich, aveva ipotizzato che soltanto gli uomini che credevano nella parità di genere potessero preferire donne competenti.

Per misurare gli atteggiamenti degli uomini nei confronti dei diritti e i ruoli delle donne, i due psicologi idearono una Attitudes Toward Women Scale, nella quale si ponevano domande sulla vita professionale, sul matrimonio, le abitudini e l’emancipazione economica e lavorativa.

Risultato sorprendente che ribalta l’ipotesi

I risultati destarono un po’ di perplessità, visto che invalidarono le ipotesi iniziali. I soggetti intervistati, indipendentemente dal fatto di credere nella parità di genere, manifestarono la preferenza per le donne competenti, assegnando punteggi più alti addirittura a quelle donne che erano competenti in modi ritenuti maschili.

Questa ricerca è importante perché ha inaugurato un filone di ricerca all’interno della Psicologia sociale dedicato agli studi di genere.

A chi piacciono le donne competenti

Altri articoli